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don Sergio un parroco alla mano

don Sergio un parroco alla mano

Come avevamo già messo in evidenza attraverso le parole di Don Ernesto, essere sacerdote significa esercitare un tipo di paternità diversa da quella comunemente conosciuta ma impegnativa come quella dei genitori.

Ed ecco che i nostri parroci si confrontano con famiglie, persone sole, giovani, anziani e bambini.

I ragazzi che frequentano il catechismo ravvivano la vita della comunità e del pastore stesso, contribuiscono con la loro sincera spontaneità ad individuare particolari che spesso sfuggono agli adulti distratti e troppo di corsa.

Durante gli incontri di scuola di vita cristiana, i nostri giovani si confrontano con gli educatori, i catechisti ed il parroco e a volte pongono delle domande scomode e bizzarre.

Abbiamo chiesto a Don Sergio di dircene una e di condividere anche con noi il motivo per cui, secondo lui, la maggior parte delle persone lo ritenga un uomo allegro e divertente.

Spesso, quando pensiamo ai sacerdoti, li idealizziamo: devono fare questo e non devono dire quello; li vediamo come estranei a cui sono affidati compiti precisi, come matrimoni e funerali, ma ai quali non deve essere concesso di “intromettersi” nella quotidianità.

Tuttavia, nonostante questi preconcetti, quando ci imbattiamo in un parroco gioviale e alla mano, siamo soliti dire “Se tutti i preti fossero così!”.

Il nostro umile viaggio tra le parrocchie di campagna continua e ci auguriamo che possa essere spunto di riflessione e motivo di sorriso.

E tu che esperienze hai avuto con il tuo parroco?
Commenta e raccontaci la tua storia, ti aspettiamo!

don Sergio un prete alla mano
Don Sergio racconta il suo rapporto con le persone della sua parrocchia e un aneddoto riguardo ad una domanda “scomoda” fatta da un ragazzo durante la preparazione alla cresima.

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